Filosofia

del movimento

L’importanza del movimento corretto e consapevole che tenga conto della meccanica del corpo umano

L’esperienza maturata in questi anni nell’insegnamento della Danza e del Pilates mi ha portato a capire l’importanza del movimento corretto e consapevole, di un movimento cioè che tenga conto della meccanica del corpo umano, che parta da essa, puntando quindi prima di tutto al benessere dell’allievo, sia durante l’attività sportiva sia durante la propria vita quotidiana. Il mio corpo è stato per molto tempo lo strumento con il quale mi esprimevo: ho iniziato a studiare danza in tenera età e questa disciplina è diventata poi il mio lavoro. Ho avuto la fortuna di avere un’insegnante di danza che già negli anni ’90 insisteva sul corretto movimento non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello anatomico: voleva che le allieve prestassero attenzione al corpo, insisteva che imparassero ad usarlo bene e a rispettarlo, perché i danzatori devono quotidianamente affrontare un tipo di lavoro che reca molto stress al corpo. Fu lei, probabilmente, a gettare in me le basi di quello che caratterizza oggi il mio modo di lavorare, di studiare e di allenarmi, cioè questa attenzione al corpo che mi ha accompagnata in tutta la mia carriera di danzatrice prima, e ancora di più in quella di insegnante adesso.

Lavoro quotidianamente sia con atleti e danzatori, sia con persone che cercano nel movimento semplicemente un benessere fisico e mentale, e ambiscono a muoversi meglio, respirare meglio, essere più agili.

Sono persone giovani e meno giovani, spesso con patologie più o meno serie, che devono e vogliono imparare a gestire il proprio corpo nel movimento quotidiano, vogliono migliorare la propria postura, per poter affrontare al meglio la propria vita.

La stessa filosofia vale anche con i miei allievi danzatori, pur essendo consapevole di quello che la danza richiede: è una disciplina molto esigente e difficile e proprio per questo cerco il più possibile di rispettare la fisicità dei miei allievi.

La responsabilità di un insegnante è molto grande: si ha a che fare con corpi di giovani allievi in crescita, corpi che si trasformano e cambiano sotto i nostri occhi, ed è quindi fondamentale che un insegnante di qualsiasi disciplina motoria conosca molto bene l’anatomia, la meccanica del corpo umano, sappia cosa succede ad articolazioni e tessuti durante un movimento, per evitare di arrecare danni.

Devo molto anche ad altri insegnanti che ho incontrato sulla mia strada e a quelli con cui costantemente mi aggiorno, mi confronto e studio, dai quali apprendo quanto sia importante insegnare con un approccio flessibile, basato sull’allievo del momento e non seguendo uno schema rigido. Bisogna cercare e trovare gli esercizi giusti per quel determinato allievo, per le sue caratteristiche e le sue esigenze artistiche, e non seguire semplicemente una serie fissa e rigida di esercizi. Bisogna spostare l’attenzione sull’allievo, partire da lui e capire di cosa ha bisogno per migliorare la sua condizione fisica. Non esistono esercizi magici, ma un lavoro semplice, regolare, continuo e non estremo, basato sulla conoscenza anatomica.